Pignoramento Diretto Agenzia Entrate: la Guida di Youxta

  8 Febbraio 2024

Il pignoramento è un problema importante da affrontare, soprattutto perché ne esistono diverse tipologie come il pignoramento immobiliare, o il pignoramento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questa guida affronteremo quest’ultima tipologia, il pignoramento diretto, indagheremo cos’è e qual è la procedura che segue questo atto.

Se hai ricevuto un atto di pignoramento e hai bisogno di assistenza legale, chiedi una consulenza agli avvocati di Youxta, che sapranno guidarti in tutti i passaggi della procedura e capire se è possibile procedere con un’opposizione al pignoramento diretto del conto corrente.

Pignoramento diretto: cos’è

Con il pignoramento l’ufficiale giudiziario notifica su richiesta di un creditore, un atto che dà il via ad una procedura esecutiva. L’atto del pignoramento ha come scopo quello di recuperare un credito attraverso i beni mobili o immobili del debitore. Dal punto di vista giuridico è il codice di procedura civile che regola il contenuto e i termini dell’atto di pignoramento che viene notificato al debitore con l’articolo 543.

La portata applicativa della norma è stata ampliata con il D.L. 262/2006 convertito poi in legge lo stesso anno e con il D.L. 69/2013 che ha esteso i tempi di pagamento a sessanta giorni per tutti i crediti maturati prima della notifica del pignoramento.

Il pignoramento diretto si differenzia dal pignoramento tradizionale operato ad opera dell’Ufficiale Giudiziario su richiesta del creditore perché opera automaticamente senza necessità della notifica da parte dell’Ufficiale Giudiziario e soprattutto senza lo step dell’ordinanza di assegnazione ad opera del Giudice dell’Esecuzione, ossia del Tribunale di residenza e/o domicilio del debitore. In sostanza il terzo, in genere la Banca o il datore di lavoro, che riceve la comunicazione di pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione deve in automatico trasmettere gli importi richiesti all’Agenzia delle Entrate senza attendere un provvedimento in tal senso di un Giudice.

Un altro aspetto importante da sapere riguarda l’art. 72 ter, comma 2 ter, d.P.R. n. 602/73 introdotto dal D.L. n. 193/2016 convertito in legge 225/2016 che permette all’Agenzia delle Entrate di prendere informazioni sui rapporti di lavoro del contribuente moroso, accedendo in modo diretto per via telematica alle banche dati INPS.

Ma è possibile per il debitore fare opposizione al pignoramento diretto? Se hai bisogno di assistenza legale per fare opposizione al pignoramento diretto contatta gli avvocati di Youxta che sapranno supportarti in tutto il procedimento.

Opposizione al pignoramento diretto: cos’è e come funziona

Il debitore che vuole fare ricorso opposizione al pignoramento diretto. Si tratta di un’alternativa al pagamento dell’importo all’Agenzia delle Entrate o al pagamento delle sanzioni con i relativi interessi.

A stabilire la possibilità di opporsi è l’articolo 57 del D.p.r. 602/73 il quale stabilisce che tra le opposizioni regolate dall’articolo 615 del Codice di procedura civile, sono ammesse solo le opposizioni riguardo alla pignorabilità dei beni. Mentre per le opposizioni regolate dall’articolo 617 del Codice di procedura civile, se viene proposta l’opposizione agli atti esecutivi, il giudice fissa un’udienza tra le parti con un decreto, ordinando al concessionario di depositare in cancelleria l’estratto del ruolo e copia di tutti gli atti di esecuzione, cinque giorni prima dell’udienza.

Quindi dal punto di vista pratico, qual è la procedura di opposizione al pignoramento diretto?

Prima di tutto è importante capire a cosa è possibile opporsi. Infatti, una volta ricevuto l’atto di pignoramento saranno già passati i sessanta giorni di termine ultimo per contestare il presupposto dell’atto, cioè la legittimità della cartella ricevuta. Quindi dovrà necessariamente andare in giudizio e presentare un’opposizione all’esecuzione o all’atto esecutivo.

Se hai bisogno di supporto legale per presentare un’opposizione all’esecuzione in Tribunale puoi richiedere una consulenza agli avvocati di Youxta che sapranno aiutarti e supportarti durante tutta la procedura.

La procedura di opposizione consiste in una fase cautelare in cui il Giudice dell’esecuzione emette dei primi provvedimenti come ad esempio la sospensione della procedura esecutiva. In questo modo dal Giudice viene tutelato il debitore, nel caso in cui la richiesta da lui presentata fosse fondata.

Successivamente, davanti al Giudice competente viene applicata una regola generale che porterà i soggetti dinanzi al Giudice preposto per la tematica di riferimento.

Per procedere operativamente all’opposizione del pignoramento diretto, si deve presentare un ricorso entro venti giorni dalla notifica del primo atto di esecuzione se il vizio che si intende far valere è di carattere formale (ad es. invalidità della notifica dell’atto presupposto). Se invece si contesta il diritto dell’Agenzia delle Entrate a procedere all’esecuzione perchè ad es. è stato pignorato lo stipendio per un importo superiore ai limiti di legge o perchè ne frattempo sono stati pagati gli importi richiesti, non opera il limite temporale dei 20 giorni per opporsi.

Pignoramento diretto sul conto corrente: cosa prevede e come opporsi

Quando si parla di pignoramento diretto del conto corrente e di pignoramento presso terzi ci si riferisce ad un un atto giudiziario per l’espropriazione dei beni del debitore che non sono in suo possesso, ma sono in possesso presso un altro soggetto o rappresentano dei crediti per il debitore, ad esempio i beni immobili in affitto.

Per capire meglio il concetto, il Decreto del Presidente della Repubblica del 29/09/1973 n. 602, all’articolo 72 riporta le norme sul “pignoramento di fitti o pigioni” in base al quale al comma 1 riporta:

  • “1. L’ atto di pignoramento di fitti o pigioni dovute da terzi al debitore iscritto a ruolo o ai coobbligati contiene, in luogo della citazione di cui al numero 4) dell’articolo 543 del codice di procedura civile, l’ordine all’affittuario o all’inquilino di pagare direttamente al concessionario i fitti e le pigioni scaduti e non corrisposti nel termine di quindici giorni dalla notifica ed i fitti e le pigioni a scadere alle rispettive scadenze fino a concorrenza del credito per cui il concessionario procede.”

Per quanto riguarda il pignoramento diretto del conto corrente, la norma, nella sua prima versione, prevedeva che il datore di lavoro si occupasse direttamente del pagamento diretto di ⅕ della retribuzione del debitore compresa l’indennità di cessazione del rapporto di lavoro, entro quindici giorni dalla notifica di pignoramento.

Ci sono dei limiti entro il quale il pignoramento diretto può essere effettuato. Come anticipato è possibile pignorare ⅕ della somma disponibile se il debito è superiore a cinque mila euro, 1/7 se il debito è tra i 2500 e i 5000 euro e 1/10 se il debito rientra nella somma di 2500 euro.

Si parla dunque di pignoramento diretto perché nel caso del conto corrente aperto dal debitore, vengono prelevati direttamente i soldi per assolvere al debito, senza mediazione di un giudice.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente è possibile opporsi ad un pignoramento diretto del conto corrente e questo dipende anche dalla legittimità dell’atto. Infatti potrebbero esserci dei vizi di forma come il mancato invio della notifica delle cartelle oppure si può richiedere l’opposizione all’esecuzione.

Se hai bisogno di assistenza legale per un pignoramento diretto del conto corrente, chiedi una consulenza agli avvocati di Youxta.

Come funziona la notifica al debitore da parte dell’Agenzia delle entrate Riscossione (Ex Equitalia)

Da dove parte il processo che porta al pignoramento diretto? Il sito dell’Agenzia delle Entrate lo riporta in modo estremamente chiaro riferendo che prima di arrivare all’espropriazione viene inviata al debitore una notifica di avviso di intimazione.

Una volta arrivata la notifica di intimazione, il debitore ha cinque giorni per provvedere al pagamento del suo debito, oppure richiedere la rateizzazione delle somme a debito.

Quando il debito non supera i 1000 euro, ci sono 120 giorni di tempo prima dell’avvio di azioni esecutive, che vengono comunicate per posta con il dettaglio del debito.

Nel dettaglio la notifica cos’è? Si tratta del modo in cui viene avvisato il contribuente dell’atto e può avvenire tramite raccomandata postale o tramite posta elettronica certificata PEC.

Fino al 30 giugno 2017 la società che si occupava della notifica del pignoramento diretto era Equitalia, la società a totale controllo pubblico che gestiva la riscossione dei tributi sul territorio.

Il pignoramento diretto notificato da Equitalia, ad oggi viene gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, un ente pubblico soggetto all’Agenzia delle Entrate.

Siamo entrati nel mondo del pignoramento diretto e abbiamo visto in cosa consiste, come si può opporre ad un pignoramento diretto e quali sono i tempi e le procedure di notifica. La materia è ampia e complessa e necessita del supporto di un esperto.

Hai ricevuto una notifica di pignoramento diretto dall’Agenzia delle Entrate e non sai cosa fare? Contatta subito gli avvocati di Youxta per una consulenza, sapranno darti tutte le indicazioni per gestire la tua situazione.

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