Ricorso Straordinario Presidente della Repubblica: l'Iter

  10 Dicembre 2023

Cos’è il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, chi può accedere a questo ricorso e qual è la procedura da seguire?
Sono molte le domande alle quali intendiamo rispondere in questo articolo.

Per comprendere tutto l’iter del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica andiamo con ordine e rispondiamo alle domande più frequenti in merito.

Come funziona la procedura di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è una soluzione che i cittadini possono attuare in via amministrativa per tutelarsi rispetto ad un atto amministrativo illegittimo.
Si tratta di una tipologia di ricorso straordinaria perché applicabile solo in determinati atti amministrativi e circostanze che vedremo nel dettaglio più avanti.

Di fatto, però, come funziona la procedura di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?

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Per avviare la procedura, il ricorso deve essere sottoposto all’Amministrazione che ha emanato l’atto o al Ministro di riferimento, entro centoventi giorni dalla data di notifica o comunque dalla conoscenza dell’atto.

Un aspetto importante da non sottovalutare è che per rendere ammissibile il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, una copia del ricorso deve essere notificata anche ad almeno un controinteressato.
Tutti i soggetti interessati (amministrazione, cointeressati e controinteressati) hanno fino a sessanta giorni dalla notifica del ricorso, per chiedere la trasposizione del giudizio davanti al TAR.

Nel momento in cui il ricorso arriva al Ministero competente, viene richiesta l’istruttoria e il parere del Consiglio di Stato, che risulta vincolante in base a quanto stabilito dalla legge 69 del 2009.
Per vincolante si intende che il Ministro dovrà attenersi alla decisione finale del Consiglio di Stato, assumendosene la responsabilità.

Una volta accolto il parere del Consiglio di Stato, viene formulata da parte del Ministro competente una proposta al Presidente della Repubblica, per arrivare poi all’emanazione di un decreto che definisce il ricorso.

A questo punto della procedura, il decreto può subire una revoca, oppure può essere richiesta l’ottemperanza di fronte al Consiglio di Stato.

L’articolo 10 della l. n. 148 del 29 luglio 1982 riporta la disciplina dell’opposizione e riferisce come i controinteressati e l’ente pubblico, che ha emanato l’atto impugnato, entro 60 giorni dalla notifica del ricorso, possono richiedere che il ricorso sia deciso in sede giurisdizionale, con atto notificato al ricorrente e all’organo che ha emanato l’atto impugnato.

Se il ricorrente intende andare avanti con il ricorso, dovrà depositare alla segreteria del giudice amministrativo competente, entro 60 giorni dal ricevimento dell’atto di opposizione, l’atto di costituzione in giudizio, avvisando con notifica all’organo che ha emanato l’atto impugnato e ai controinteressati. In questo modo il giudizio procede in sede giurisdizionale.

Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, riferimenti normativi

Una parentesi doverosa va riservata ai riferimenti normativi, sui quali si fonda il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Trattandosi di una procedura amministrativa, questo tipo di ricorso non è previsto dalla Costituzione. Il ricorso straordinario trova una disciplina a partire dall’articolo 8 del D.P.R. 1199/1971 sulla “Semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi” in particolare nelle successive modifiche apportate dalla Corte costituzionale e con l’articolo 69 della legge 69/2009.

Proprio l’articolo 69 ha previsto, nella fase decisionale del ricorso straordinario da parte del Consiglio di Stato, di rimettere una questione di legittimità costituzionale alla Corte costituzionale.

Altri interventi normativi di interesse riguardo al ricorso straordinario sono rintracciabili nell’articolo 3, comma 2 della legge 21 luglio 2000, n. 205, che ha permesso anche la tutela cautelare se c’è rischio di danni gravi e irreparabili derivanti dall’esecuzione dell’atto impugnato.

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la previsione del pagamento a carico del ricorrente del contributo unificato di 650 euro, nell’articolo 37 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98.

Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica: quando si fa?

Abbiamo visto nel precedente paragrafo la procedura e le tempistiche, vediamo ora quando si può avviare il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Prima di tutto è bene sapere che il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica può essere avviato solo rispetto ad atti amministrativi definitivi e l’obiettivo del ricorso è di fatto l’annullamento dell’atto che viene impugnato.

Per atti amministrativi definitivi si intendono quegli atti rispetto ai quali non è possibile attuare altri tipi di ricorso o opposizione.
Si può avviare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per far valere i vizi di legittimità di un atto amministrativo.
Il campo di applicazione di questo ricorso riguarda solo ed esclusivamente le controversie amministrative, infatti non vengono ammesse in questi ricorsi le materie di competenza del giudice ordinario (Tribunale civile o penale).

Di fatto, come le altre tipologie di ricorso amministrativo anche il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica consente di essere tutelati per i diritti soggettivi e per gli interessi legittimi.

Chi può proporre un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?

Per avvalersi del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, è necessario che l’interessato non abbia già proposto un ricorso giurisdizionale (davanti al Tribunale Amministrativo Regionale), perché in questo caso il ricorso straordinario al Capo dello Stato è inammissibile.

In particolare, la condizione che permette di proporre un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica riguarda il deposito. Infatti il ricorso al Capo dello Stato è possibile anche quando il soggetto ha proposto in sede giurisdizionale se non ha proceduto al suo deposito nonostante lo abbia notificato.

Infatti, il ricorso straordinario al Capo dello Stato, esattamente come l’arbitrato, implica la rinuncia alla giurisdizione amministrativa ordinaria.

Chi può fare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e quali sono le circostanze?
L’ambito del ricorso straordinario al Capo dello Stato è lo stesso della giurisdizione del giudice amministrativo ordinario, quindi per tutte le controversie della giurisdizione amministrativa.

Si possono sottoporre le controversie su questioni di interessi legittimi come diritti soggettivi, riguardo all’esercizio o il mancato esercizio del potere amministrativo, riguardanti atti o comportamenti posti in essere da amministrazioni pubbliche o da soggetti equiparati.

Solo in via eccezionale si può fare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica in caso di procedure di affidamento di pubblici lavori, contenzioso su operazioni elettorali e controversie legate alla gestione delle crisi degli enti creditizi.

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Dove si presenta il ricorso straordinario?

Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un procedimento che prende il via con la notificazione di un ricorso. Il ricorso deve indicare: le parti, il Capo dello Stato, l’oggetto e le ragioni della domanda, le conclusioni oppure l’istanza.

Il ricorso deve essere sottoscritto personalmente oppure dal difensore e va pagato un contributo unificato di 650,00 euro.

Il ricorso si presenta all’amministrazione o Ministro di riferimento che ha emanato l’atto oggetto del ricorso e deve essere proposto entro 120 giorni dalla data di notificazione o comunicazione dell’atto che viene impugnato.

I modi di notificazione del ricorso devono rispettare le forme prescritte per i ricorsi giurisdizionali. Il ricorso deve essere presentato con la prova della notificazione ai controinteressati, all’organo che ha emanato l’atto o al Ministro competente in modo diretto oppure attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso della consegna diretta del ricorso, l’ufficio non rilascia una ricevuta, mentre se viene spedito con la raccomandata la data di spedizione vale come data di presentazione del ricorso.

Ricorso straordinario al PdR: quanto costa?

Rispetto ai ricorsi amministrativi ordinari, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ha un discreto seguito soprattutto per quanto riguarda i costi.

Infatti, gli unici costi da sostenere riguardano il pagamento del contributo unificato di 650 euro, che comunque nel caso di trasposizione in sede giurisdizionale va pagato nuovamente. Qualora non si volesse essere supportati da un legale, il diretto interessato può provvedere in autonomia dal momento che non è obbligatorio il patrocinio legale.
E’ comunque opportuno avere una consulenza legale al fine di individuare i motivi principali di ricorso che, in sede amministrativa, necessitano di un’esposizione accurata ed analitica, soprattutto per evitare il rischio di vedersi respinto il ricorso.

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Quanto tempo si ha per presentare ricorso?

Quanto tempo si ha a disposizione per poter presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?
Una volta notificato l’atto, il soggetto ha 120 giorni di tempo per poter presentare il ricorso. Questo aspetto è particolarmente importante al fine di decidere di optare per questo tipo di rimedio perchè, a differenza del ricorso giurisdizionale per cui c’è un termine di 60 giorni dalla notifica dell’atto di impugnare per proporre ricorso, in questo caso i tempi sono raddoppiati (120 gg.)

Come abbiamo visto, la procedura di ricorso prevede che vengano indicati anche dei controinteressati, i quali a loro volta hanno un tempo di 60 giorni dalla notifica del ricorso per presentare al Ministero la documentazione per proporre, eventualmente, un ricorso incidentale.

Entro 120 giorni a seguire, una volta presentati tutti i documenti e messo a conoscenza il Ministero, il ricorso passa al Consiglio di Stato.
In caso di risposta negativa oppure di mancata risposta entro trenta giorni, il contraente può depositare il ricorso presso il Consiglio di Stato.

Siamo entrati nel dettaglio di una procedura di ricorso ad atti amministrativi che viene definita straordinaria. Abbiamo visto quali sono i campi di applicazione e i riferimenti normativi, i costi e i soggetti che intervengono in questo processo.

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