L'istanza di Conversione di Pignoramento Immobiliare: Cos'è e Come Funziona
Il pignoramento immobiliare è un’esecuzione forzata finalizzata al recupero di un credito. Si tratta di un’azione estrema che arriva dopo una lunga serie di accertamenti, intimazioni e richieste di pagamento.
Partendo proprio dal pignoramento, in questo articolo tratteremo un argomento di grande interesse: l’istanza di conversione di pignoramento immobiliare.
Entreremo nel dettaglio dell’istanza di conversione di pignoramento immobiliare partendo dalla definizione e passando per i riferimenti normativi che la regolano.
Analizzeremo poi la procedura e l’iter che segue l’istanza di conversione di pignoramento e vedremo cosa c’è da sapere riguardo a questa procedura.
Cos’è la conversione di pignoramento immobiliare e cosa prevede
Possiamo definire la conversione di pignoramento immobiliare come un intervento che permette a un debitore di sostituire ai beni pignorati una somma in denaro che copra i costi del debito dovuto al creditore che ha avviato il pignoramento immobiliare, sia per quanto riguarda il valore del capitale che l’aggiunta delle spese dell’esecuzione e degli interessi.
La conversione di pignoramento immobiliare non necessita obbligatoriamente dell’assistenza di un avvocato, ma è molto importante avere un supporto legale per non commettere errori.
Se hai necessità di una consulenza puoi contattare direttamente gli avvocati di Youxta che possono fornirti assistenza legale anche in questo settore.
Il debitore dunque, può ricorrere all’istanza di conversione del pignoramento immobiliare per saldare il debito e salvare la proprietà.
Qual è la procedura che si deve attuare per avviare l’iter di conversione del pignoramento immobiliare? Esistono dei modelli o un fac-simile? Il pagamento a rate è possibile?
Tutte queste domande hanno una risposta, vediamolo insieme con ordine.
Istanza di conversione di pignoramento: i riferimenti normativi
Il legislatore ha più volte perfezionato l’istanza per muovere le procedure in duplice direzione: da un lato il saldo del debito a salvaguardia del creditore e dall’altro le migliori procedure per permettere al debitore di saldare il debito senza perdere un immobile di proprietà.
La norma di riferimento che indica tutti gli aspetti più importanti dell’istanza di conversione è l’art. 495 c.p.c. che esplicita nel dettaglio tutti i passaggi che riguardano l’iter da seguire e che vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
Con il ricorso alla conversione del pignoramento immobiliare si risolve il problema dell’immobilizzazione dei beni nel momento in cui il debitore è disposto a versare il denaro ma non intenda farlo fuori dal processo, con l’obiettivo di avere il controllo del giudice riguardo alla tipologia e quantità del credito. Grazie alla legge appena citata, viene introdotta la possibilità di pagare a rate, e di questo ne parleremo approfonditamente nei prossimi paragrafi.
Cos’è l’istanza di conversione di pignoramento immobiliare e quale iter segue
Il proprietario di un immobile sottoposto a pignoramento può richiedere l’istanza di conversione di pignoramento immobiliare, se è in grado di pagare la somma corrispondente al valore del debito sommando gli interessi e le spese accessorie. Attenzione, perché l’istanza di conversione di pignoramento può essere avanzata una sola volta a pena di inammissibilità.
Si tratta, dunque, di una possibilità che viene fornita al debitore per saldare con il denaro al debito che ha causato il pignoramento dell’immobile intestato a lui, con il duplice vantaggio di evitare l’espropriazione e saldare il debito.
Vediamo quali sono le variabili da tenere in considerazione e le opzioni che la normativa mette a disposizione del debitore per poter saldare il debito e tornare ad appropriarsi del proprio immobile.
L’iter del pignoramento immobiliare fa seguito alla richiesta di pagamento nei confronti del debitore di somme dovute in ragione di un determinato titolo esecutivo, come ad esempio delle sentenze, atti notarili, decreti ingiuntivi, cambiali.
Se il debitore non salda, il creditore procede all’atto di precetto, un atto in cui viene avvisato il debitore che ha 10 giorni per saldare spontaneamente il debito. Se non paga neanche nel termine dei 10 giorni il creditore può procedere con il pignoramento immobiliare che viene notificato dall’Ufficiale Giudiziario e trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.
In questa fase, quindi prima che venga disposta la vendita dell’immobile all’asta, il debitore può fare la richiesta di sostituire ai beni pignorati una somma in denaro che copra il debito ma anche le spese di esecuzione e interessi.
L’istanza di conversione del pignoramento deve essere depositata in cancelleria insieme al versamento di una somma in denaro pari a un sesto dell’importo del credito per il quale è stato eseguito il pignoramento. Dei versamenti deve essere consegnata la documentazione di prova al giudice dell’esecuzione.
Sarà il giudice a determinare la somma di denaro corrispondente al bene pignorato, e lo farà in udienza entro trenta giorni dal deposito dell’istanza di conversione.
Conversione di pignoramento immobiliare a rate: come funziona?
Se il giudice ritiene che ci siano le giuste motivazioni, qualora il pignoramento riguardi solo beni immobili e mobili, può disporre con la stessa ordinanza la possibilità per il debitore di pagare a rate per un massimo di 48 mesi.
Nella rateizzazione verrà inserita la somma del debito maggiorata degli interessi al tasso pattuito oppure al tasso legale. A cadenza semestrale il giudice provvede al pagamento al creditore pignorante delle somme versate dal debitore.
Cosa succede se il debitore salta una rata? Se il debitore non versa l’importo stabilito dal giudice oppure ritarda il pagamento superando i 30 giorni, le somme versate andranno a far parte dei beni versati, anche se si tratta del ritardo di una sola rata.
Anche un minimo ritardo può portare alla disposizione di vendita da parte del giudice per saldare il debito.
Ovviamente il ragionamento vale anche all’inverso, quindi nel momento in cui il debitore conclude il pagamento del suo debito, il giudice che dispone delle cose pignorate può disporre la liberazione dal pignoramento e ordinare la cancellazione della trascrizione grazie al versamento dell’intera somma stabilita.
Quali sono i costi per la conversione del pignoramento immobiliare
Alla presentazione dell’istanza, il debitore dovrà pagare l’importo non inferiore ad 1/6 dell’importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento.
Sarà utile raccogliere tutte le informazioni per tempo, prima di procedere e a questo proposito suggeriamo di consultare il vademecum del Portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia.
Il modello Fac simile per l’istanza: tutto quello che c’è da sapere
Abbiamo visto nei precedenti paragrafi l’iter che porta il debitore dal pignoramento alla possibilità di presentare istanza di conversione del pignoramento immobiliare.
La presentazione dei documenti implica anche la compilazione di un modulo che riporta i dati del debitore e i dati relativi al libretto postale in cui è versata la prima quota del totale dovuto e in cui verranno versate le rate fino a completamento del pagamento del debito.
Trovare un fac simile per l’istanza è molto semplice online, sul sito del tribunale della tua città puoi trovare il modulo da scaricare e compilare.
Sicuramente affrontare la procedura della conversione del pignoramento immobiliare non è semplice per chi non si occupa di materia legale quotidianamente, soprattutto in ragione alle tempistiche adeguate da rispettare per contenere i costi ed evitare di sostenere spese che possono impattare in modo importante.
Puoi contattare direttamente gli avvocati di Youxta, che sono a tua disposizione per fornirti tutto l’aiuto e il supporto legale di cui hai bisogno nelle diverse fasi della procedura.
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