Congedo parentale: la guida per richiederlo e capire come funziona

  17 Luglio 2023
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Il congedo parentale è un argomento che interessa gran parte dei lavoratori con figli. Se la tutela della maternità è un diritto ben collaudato e conosciuto nelle pratiche di richiesta e assegnazione, molto c’è da indagare per quanto riguarda il diritto alla genitorialità, che comprende per l’appunto anche il congedo parentale.

Nel corso della nostra guida andremo a definire di cosa si tratta e come richiedere il congedo parentale. Vedremo se ci sono le variabili per accedere a quello retribuito al 100% e quando, invece, si può accedere unicamente al congedo parentale non retribuito.

I riferimenti normativi faranno da struttura e sostegno e capiremo dal punto di vista pratico come fare richiesta direttamente all’INPS.

INPS e congedo parentale: le cose da sapere

Una fonte sicura di informazioni sul congedo parentale e le procedure connesse alla richiesta è il sito web dell’INPS. Infatti, la richiesta viene presentata tramite domanda INPS.

Andiamo per gradi e chiariamo subito cosa si intende per congedo parentale. Si tratta della possibilità per i lavoratori di allontanarsi dal lavoro per prendersi cura del proprio figlio nei primi anni di vita, usufruibile fino al dodicesimo anno di età del figlio.

Si tratta essenzialmente di usufruire di un diritto di astensione dal lavoro per un massimo di 10 mesi.

Chi può richiedere il congedo parentale?

Il congedo parentale può essere richiesto da uno dei due genitori che svolgono un lavoro dipendente, compresi i lavori dell’aviazione civile e lavoratori naviganti e marittimi.

Mentre non possono richiedere il congedo parentale i genitori con un rapporto di lavoro cessato, i lavoratori domestici e a domicilio.

Gli esiti della richiesta di congedo parentale cambiano se a fare la richiesta è la madre o il padre.

Quando a fare la domanda di congedo parentale è la madre, ne ha diritto per un periodo continuativo o frazionato che non superi i sei mesi, trascorso il periodo di maternità, quindi il periodo di astensione obbligatoria. Nel caso in cui la madre sia l’unico genitore, il periodo di congedo parentale può essere esteso a 10 mesi.

Quando a richiedere il congedo parentale è il padre la situazione è diversa.

Il congedo parentale del padre: cosa prevede la legge

Se a richiedere il congedo parentale è il padre è bene sapere che ne ha diritto dal momento della nascita del figlio per un periodo che può essere continuativo o frazionato fino a sei mesi e non oltre.

Qualora il padre decidesse di astenersi dal lavoro per un periodo non inferiore a tre mesi, il limite potrebbe essere esteso fino a sette mesi.

A regolare questo diritto è l’art. 32 del D. L. n. 151 del 26/03/2001, in base al quale ciascun genitore lavoratore dipendente ha diritto ad astenersi dal lavoro per un massimo di 6 mesi, anche non consecutivi, da usufruire entro i primi 12 anni di vita del figlio.

Infatti, il D.L. n.151/2001 è anche denominato “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternità e della paternità”.

Richiesta di congedo parentale: retribuzione e preavviso

Per ottenere il congedo parentale i lavoratori dipendenti devono, prima di tutto, verificare se ne hanno diritto. Infatti, come abbiamo visto poco sopra, non tutte le tipologie di lavoratori possono accedere alla richiesta di congedo parentale.

La richiesta di congedo parentale deve essere presentata direttamente all’INPS tramite domanda online oppure attraverso il supporto del contact center o il patronato.

Vediamo ora nel dettaglio come inoltrare la richiesta, quando va presentata e se è necessario un preavviso e come viene retribuito.

Come richiedere il congedo parentale: iter da seguire

Il diritto al congedo parentale riguarda anche i genitori lavoratori dipendenti che siano genitori adottivi o affidatari, con le stesse regole di sfruttamento del periodo di congedo, entro il dodicesimo anno di età del figlio.

Per quanto riguarda la richiesta di congedo parentale a ore, la Legge n. 228 del 24/12/2012 ha permesso di dividere il congedo parentale. In ogni caso la legge rimanda alla tipologia di contrattazione collettiva di settore la modalità di calcolo e fruizione oraria.

In base al D.L. n.80 del 15/6/2015 i genitori lavorativi, in assenza di contrattazione collettiva, possono accedere al congedo parentale su base oraria per metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga mensile precedente a quello di inizio del congedo parentale.

I genitori che intendono richiedere il congedo parentale devono avere chiaro anche cosa comporta a livello retributivo. Infatti, in base alla legge di bilancio 2023 è stato disposto un aumento dal 30% all’80% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per 1 mese che il genitore lavoratore può usufruire entro il sesto anno del figlio oppure entro sei anni dall’arrivo in famiglia del bambino adottato o in affidamento, ma non dopo aver compiuto la maggiore età. Vedremo più avanti nel dettaglio la questione retributiva, concentriamoci adesso su come fare la domanda all’INPS per il congedo parentale.

La domanda va inviata direttamente all’INPS prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto, altrimenti verranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla presentazione della domanda. Quando si parla, dunque, di preavviso del congedo parentale si fa riferimento proprio a questo. La comunicazione del periodo di congedo deve essere antecedente all’inizio del periodo altrimenti non verrà retribuito il periodo non comunicato.

Chi paga l’indennità del congedo parentale? A pagare per i lavoratori dipendenti saranno i datori di lavoro che anticipano il pagamento, mentre per quanto riguarda gli operatori agricoli e lavoratori dello spettacolo a tempo determinato l’indennità verrà pagata direttamente dall’INPS.

La richiesta di congedo parentale viene presentata tramite domanda online direttamente sul sito dell’INPS, dove seguendo le indicazioni si raggiunge la sezione dedicata direttamente dal menù di navigazione. In alternativa si può fare la richiesta tramite contact center diretto INPS o tramite patronato.

Congedo parentale e retribuzione, come funziona

Come avviene il pagamento del congedo parentale? Come si calcola la percentuale di retribuzione e quando si può accedere al congedo parentale non retribuito?

Facciamo un passo indietro e un po’ di chiarezza sulla retribuzione del congedo parentale.

Nel momento in cui si presenta la domanda non è necessario indicare la percentuale di retribuzione perché il primo periodo che segue al congedo di maternità o paternità viene calcolato comunque all’80%. Volendo semplificare quanto più possibile, vediamo di seguito come avviene lo scaglionamento del pagamento del congedo parentale:

  • 80% fino a un mese
  • 30% fino al limite di nove mesi, compreso il primo mese pagato all’80%.

Il calcolo dell’indennità al 30% viene fatto sulla base della retribuzione del mese precedente all’inizio del congedo.

Cosa prevede e come funziona nel dettaglio il congedo parentale

Il congedo parentale funziona esattamente come astensione dalle attività lavorative da parte di uno o di entrambi i genitori lavoratori per prendersi cura dei bisogni fisici e psichici del proprio figlio. Come abbiamo visto, le tempistiche entro le quali si può usufruire del congedo riguardano l’età del bambino, che non deve superare il dodicesimo anno di età.

Congedo parentale straordinario

Un paragrafo a parte merita invece quello che viene definito il congedo straordinario. Infatti, l’INPS prevede delle eccezioni che possono accedere di diritto ad un congedo parentale straordinario, nel caso di assistenza a un familiare disabile. Questo congedo dunque non limita l’accesso ai genitori ma riguarda il lavoratore che deve farsi carico della cura di un familiare malato o con grave disabilità (figlio, fratello, genitore o coniuge convivente malato di cui il lavoratore deve farsi carico).

Il lavoratore può fare la richiesta di congedo straordinario fino a un massimo di due anni complessivi che possono essere frazionati.

Per poter accedere al congedo parentale straordinario è necessario che il lavoratore rispetti dei requisiti:

  • essere lavoratore dipendente
  • la persona da assistere deve trovarsi in una condizione di disabilità grave come da legge 104/92 articolo 3, comma 3.
  • la persona da assistere non deve essere ricoverata presso strutture ospedaliere che assicurino assistenza sanitaria.

A partire dalla presentazione della domanda, ci vorranno circa 30 giorni per la lavorazione e la conferma di accoglimento.

Abbiamo visto nel corso della nostra guida quante sfaccettature sono presenti nella domanda di richiesta di congedo parentale. A partire dalla compilazione e presentazione della domanda fino alla comprensione dei tempi di durata e della percentuale di retribuzione. Per non avere sorprese e non incorrere in errori ti suggeriamo di consultare uno dei nostri avvocati esperti di Youxta

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